Artikel in het Italiaans, maar U kan het zo vertalen naar het Nederlands, het feminisme heeft nog een lange weg te gaan zo te zien…
Squilli di tromba nella Grande sala del Popolo di Pechino: la settimana scorsa è andato in scena il XIII Congresso nazionale delle donne, evento quinquennale. Come riferisce l’agenzia Xinhua «alle 10 del mattino il presidente Xi Jinping, anche segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista e presidente della Commissione militare centrale è entrato in aula con altri dirigenti tra applausi entusiasti delle 1.800 delegate e di tutti i presenti». Basterebbe una foto diffusa dall’agenzia statale per riassumere l’adunata: al tavolo della presidenza sette uomini vestiti di nero, con Xi al centro naturalmente. Dietro, in secondo piano, le delegate di spicco. Non ci sono compagne nel Politburo del Comitato centrale comunista, composto da 24 uomini e guidato dai magnifici sette del Comitato permanente, quelli che appunto erano seduti al tavolo con alle spalle le schiere di compagne sorridenti e plaudenti come da copione. È la prima volta in vent’anni che non c’è nemmeno una donna nel Politburo. Ma di questo non si è parlato nei discorsi al Congresso delle donne. Nondimeno, il leader supremo nel suo intervento ha esaltato «l’avanzamento della causa femminile». E subito ha aggiunto che questo progresso «non solo facilita lo sviluppo individuale delle donne, ma promuove anche la famiglia e l’armonia sociale… è necessario rafforzare la guida delle prospettive giovanili verso il matrimonio e la procreazione». Xi ha chiesto alle federazioni femminili sul campo di «affinare e mettere in pratica le politiche a sostegno della maternità». E ancora: «Dobbiamo attivamente sostenere un nuovo tipo di matrimonio e di cultura della natalità», i funzionari di Partito debbono formare i giovani su «amore e matrimonio, fertilità e famiglia»…(l’articolo completo sul sito del Corriere). |